
GRAFICA/CORPORATE
Dialogare con l’immagine

GRAFICA/
CORPORATE
Dialogare con l’immagine

1. Ma come ti vesti !?!
1. Ma come ti vesti !?!
Ma quanti sono gli elementi necessari per sviluppare un’efficiente immagine coordinata (o corporate image, immagine corporate)?
Grafica, brochure, volantini, biglietti da visita, logo.
Gli elementi da coordinare sono sempre troppi!
Non se ne esce. Come ci vestiamo?
Enzo miccio aiutaci tu!!
In realtà l’unica risposta possibile alla prima domanda è nessuno!
Nella comunicazione aziendale, d’impresa, sociale infatti non c’è nulla di necessario a prescindere!
Bella scoperta!
Certo, potrebbe apparire scontato ma la costruzione dell’immagine aziendale, quella che in gergo è definita Brand Image (gli elementi espressivi associati ad una marca) dovrebbe prendere vita quando sappiamo come vogliamo porre questo brand sul mercato.
Come vogliamo posizionarlo, distinguerlo rispetto al mercato, ai concorrenti, ai consumatori.

Avete mai provato a decidere come vestirvi per uscire senza sapere prima dove andare?
Potreste trovarvi ad un meeting vestiti in tenuta da calcetto!
Il principio è lo stesso.
Per cui cosa è fondamentale nello sviluppo della nostra immagine coordinata?
Dobbiamo prima chiamare il grafico, che magari ci studia il logo, un web designer freelance, che magari fa un pacchetto completo (sito, logo e qualche contenuto che gli diamo noi) o altro?
Risposta: sempre nessuno di questi.
Almeno se prima non sappiamo come definire il progetto, come cercare di diffonderlo.
Pensare a come caratterizzarlo!
Come renderlo diretto, specifico.
Attenzione: il processo è tutt’altro che semplice.
Il mercato è pieno di progetti ritenuti innovativi e unici!
Se non si specifica l’offerta non si arriva al cliente.
Ma ciò che è fon-da-men-ta-le (sillabiamo così siamo più incisivi 😉 è la percezione di ciò che un prodotto o un servizio può aiutarvi a risolvere o migliorare.
Evitate quindi di affidare il progetto all’amico di turno appena uscito dalla scuola.
La vostra immagine è importante!
Anche se avete un conoscente che fa il mestiere non è detto che sia la persona più adatta.
E quindi in questo senso cosa serve BE Comunicazioni?
In cosa ci differenziamo o caratterizziamo?
In questo:
Non vendiamo ciò che facciamo ma ciò di cui avete bisogno.
Ok, frase da copertina.
Spieghiamoci.
Come servizi copriamo progetti di comunicazione a tutto tondo, a 360°.
Possiamo darvi un supporto per progetti di grafica, siti web, foto, video aziendali, modellazione 3D, rendering, sono ma questi sono solo i nostri servizi.
Ma siamo convinti che per affrontare un progetto di comunicazione d’impresa e svolgere un servizio completo, sia necessario prima di tutto avere un consulente.
Poter avere uno staff con uno sguardo che spazi a tutto tondo sulle possibili declinazioni della comunicazione e del marketing, sapendo fornire consigli in termini di efficienza.
Non abbiamo bisogno di vendere un sito se una landing page ben studiata o una campagna social è più funzionale.
Possiamo supportare un progetto in tutte le sue fasi, dalla definizione del marchio, alla sua caratterizzazione, posizionamento, allo sviluppo dei suoi canali di vendita, alla sua commercializzazione.
Parliamo di prodotti, servizi, infoprodotti.
O anche inserirci in percorsi in questo senso già avviati.
Ma prima di tutto bisogna capire: a cosa serve il nostro intervento?
Vi possiamo aiutare a capirlo, prima di tutto.
Il nostro primario interesse è crescere con voi, non vendere un servizio una tantum.
A volte anche solo con una ricerca di mercato preliminare si possono evitare un sacco di investimenti sbagliati come contattare il freelancer online che fa il prezzo ad asta più basso e trovarci con un marchio, un sito, un progetto di comunicazione non caratterizzante, sviluppato su risorse gratuite e senza alcun ritorno di immagine, d’investimento.
Abbiamo speso poco?
Forse si ma forse è stata una spesa inutile.
Allora il risparmio dov’è?
Un consulente che da sempre ragione e che si limita a fare ciò viene suggerito non serve a nulla.
Non è affatto un consulente.
A questo punto avete le idee più chiare?
Forse si ma non c’è nulla di concreto fino ad ora giusto?
A seguire alcuni passi rigorosamente non fondamentali (ci mancherebbe :-)) per la definizione di un progetto di immagine coordinata.
Non fondamentali. Ma forse utili.
2. Diamoci un naming, marchiamoci
2. Diamoci un naming, marchiamoci
Perché quasi sempre si parte dal logo?
Ovviamente perché Logo e Naming sono il nostro primo elemento distintivo.
Non perdiamoci nel definire la differenza tra logo, marchio, brand, etc..
Noi questa differenza la conosciamo.
Ma il primo punto è:
Quando riflettiamo su di un marchio riflettiamo sulla nostra identità aziendale.
Sul nostro “chi siamo”.
E dobbiamo sintetizzare il tutto in pochi elementari segni grafici.
Dobbiamo rappresentare l’emblema che vorremmo vedere orgogliosamente stampato in tutti i materiali dei nostri agenti, nelle filiali, nei negozi.
Un grafico freelance lo può fare?
Certo.
Si possono sviluppare elementi grafici di ogni tipo, con vari gradi di competenza.
Ma se ci fosse modo non sarebbe meglio effettuare anche un’analisi del brand?
Di come lo si vuole posizionare sul mercato? Di come differenziarlo rispetto al mercato di riferimento?


3. Cosa c’è sotto?
3. Cosa c’è sotto?
Naturalmente un marchio e un naming non bastano.
Anche perché i competitor sono sempre alle porte in questo pazzo mercato globale, quindi bisogna stare prima di tutto attenti a non replicare i naming ed evitare di incappare in concorrenzialità spietata su digital marketing, campagne digital, seo, etc..
E poi bisogna lavorare per definire qualche aspetto complementare.
Claim, Slogan, Payoff, fraseadeffettopensataperrafforzaresinteticamenteilconcept, possono rappresentare sempre il secondo passo per cercare di posizionare in modo più incisivo una marca, un prodotto, rispetto al mercato. Rispetto all’agguerrita concorrenza.
Quindi slogatevi.
O meglio sloganatevi!
4. Carta canta!
4. Carta canta!
Perché non coordinare anche un po’ i materiali cartacei?
Certo la carta stampata ha subito un calo, questo è certo, ma ciò non significa che non abbia più il suo valore.
Nell’era dei pdf interattivi, dei form, dei portali b2b / b2c / b2b2c, delle piattaforme digitali, ci sarà sempre chi chiederà: «E qualcosa da lasciarmi di stampato lo avete?»
La maggior parte degli agenti non può arrivare dal cliente senza qualcosa in mano (un catalogo, un listino, una brochure).
Sono tutti materiali che hanno un tempo di lettura superiore rispetto ai prodotti digital. Quindi se possiamo e se sono funzionali ad un progetto e al suo budget, sfruttiamoli bene!


5. Attenzione al pacco!
5. Attenzione al pacco!
Se poi il prodotto andrà a finire esposto, magari a fianco di tanti altri prodotti simili, nel negozio di un rivenditore, non è meglio che sbandieri in modo sfacciato la sua presenza?
Che urli in modo chiaro “Hey! Sono qui. Sono il meglio!”?
Infatti non si parla più di “confezionamento”, di involucro destinato a proteggere il prodotto.
Si parla di packaging, un elemento che protegge e tutela prima di tutto la marca, i suoi valori, la sua identità!
E questo facendo capire in modo chiaro quali sono gli altri prodotti associati al brand (anche per questo si chiama immagine coordinata no?).
Non dimentichiamoci però di tenere conto delle tipologia di stampa e del costo copia.
Se no i nostri margini vanno a farsi benedire!
Insomma il pack deve spackare!
6. Da grandi poteri derivano grandi responsività!
6. Da grandi poteri derivano grandi responsività!
E (ovviamente) non dimentichiamoci del digital (web, mobile, social, e chi più ne ha ne metta!).
Ogni giorno nasce un nuovo social, una nuova piattaforma web, in un mercato fluido e digitale dove l’interfaccia deve adattarsi ad un numero indefinito di dispositivi, canali, tipologie di utenti.
Il digital ha le sue dinamiche!
Siamo bersagliati ogni giorno da campagne commerciali costanti, ripetitive e ininterrotte.
Quindi se ci muoviamo non facciamolo tanto per fare, perché lo fanno tutti.
Altrimenti si rischia l’effetto “goccia nel mare”.
Al di là della forma, dell’aspetto e dell’interfaccia bisogna colpire l’utente, anche con con i giusti contenuti.
Bisogna stenderli!

Ora a questo punto volete avere qualche indicazione sulla gestione dei vostri progetti grafici e di comunicazione?
Della vostra immagine coordinata?
Contattateci subito!
(non domani, nè dopodomani, il business non aspetta)!
Se sei ancora indeciso guarda un po’ del nostro portfolio!